"Itinerari Culturali Europei"

Progetto per la ricostruzione di antichi percorsi

 

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MONTECALVO IN FOGLIA

(Comune)

(Meteo)

Montecalvo in Foglia, situato nel cuore dell’area compresa fra Urbino, Pesaro, Gradara e San Leo, appartiene geograficamente al Montefeltro. In posizione panoramica tra gli Appennini e la Costa Adriatica su una via che collega la costa e la città di Urbino con il Montefeltro: Montecalvo appare appollaiato su una vetta che domina la vallata circostante e per raggiungerlo la via si inerpica sul filo del crinale. Sul lato destro, salendo, è visibile una caratteristica peculiare: sono gli enormi calanchi che hanno eroso vasti tratti collinari costituendo un “monumento naturale” all’interno del paesaggio circostante. Montecalvo in Foglia risale con tutta probabilità al X secolo.



Pare certo che l’etimologia del nome derivi dal fatto che tale luogo essendo il terreno per lo più argilloso e quindi soggetto ad avvallamenti e frane fosse estremamente spoglio di vegetazione da cui deriva il nome di Montecalvo, cioè spoglio. Sulla sommità del colle, in posizione strategica, sorgeva una fortificazione a difesa del piccolo borgo rurale. Il primo documento certo dell’esistenza di Montecalvo in Foglia, quale agglomerato sorto intorno al fortilizio con pieve è costituito dal ritrovamento di una campana datata 1200 con la seguente scritta: “Magister Manfoino me Fecit”. Nel 1224 per riconoscimento di Papa Onofrio III Montecalvo dipendeva dal Vescovo di Fossombrone che lo concedette al nipote Raniero di Taddeo di Pesaro. In tale epoca esisteva un fortilizio che poi andò distrutto. Nel 1406 Papa Innocenzo III lo assegnò come feudo al Conte di Rocca Contrada per il censo di 1300 ducati: somma che il Conte non pagò lasciando che il feudo gli venisse tolto. Continuamente conteso fra i Duchi Malatesta ed i Duchi di Urbino e ne seguì le sorti sino alla devoluzione del Ducato alla Chiesa.
Nel 1406 Papa Innocenzo III lo assegnò come feudo al Conte di Rocca Contrada per il censo di 1300 ducati: somma che il Conte non pagò lasciando che il feudo gli venisse tolto.
Continuamente conteso fra i Duchi Malatesta e i Duchi di Urbino, nel 1460, anno che segna la definitiva sconfitta malatestiana, passè definitivamente sotto i Duchi di Urbino e ne seguì le sorti sino alla devoluzione del Ducato alla Chiesa.

L'antico borgo, pur non essendosi potuto espandere per ragioni di spazio, ha conservato la sua funzione amministrativa di sede comunale e di centro di interesse turistico. Chi percorre gli stretti viottoli lastricati e si sofferma al parapetto delle mura può ammirare un panorama stupendo. Attorno, suggestivi e scoscesi dirupi di frane ed avvallamenti danno una sensazione di tormentata stabilità. Il centro storico più antico conserva ancora le vecchie mura ed i resti della torre di guardia. Più a valle rispetto all'originario nucleo edilizio sito in posizione elevata, si trovano le frazioni di Borgo Massano e Ca' Gallo: lì gli strumenti urbanistici hanno individuato le direttive di sviluppo delle zone industriali ed artigianali, nonché la localizzazione di impianti sportivi e strutture per la ristorazione e l'accoglienza turistica. Di notevole interesse naturalistico è l'oasi faunistica della "Badia", punto di sosta per numerose specie di uccelli migratori.

Montecalvo e dintorni
"I primi contrafforti del Montefeltro si incontrano verso il Foglia: sono le colline di Montecalvo gialle di grano, gonfiate da un'aria strana, come se qualcosa si consumasse geologicamente. Sotto quest'aria che taglia, che incalza e che lavora il paesaggio come in una pittura di Piero della Francesca o di Giovanni Santi, la valle andando verso Macerata, si restringe e avanzano I sipari delle tante montagne feltresche. Le strade sono deserte e ancora con il sentore della vecchia polvere accecante sulle siepi. Si incontrano soltanto I cantonieri che zappettano I rivi sulle cunette, che scelgono I sassi in fondo ai dirupi. Il letto del fiume di rena e argilla occupa tutta la valle, sotto colline slavate che sembrano franare senza alcun sostegno. Il paesaggio è basso, corto, escluso dalla visione dei monti dell'Appennino.” da Misterioso scenario per una rappresentazione finita di Paolo Volponi.




Cosa c'è da vedere
Ca' Gallo
Borgo Massano
Oasi della Badia
Fiume Foglia
Calanchi
Torre Montecalvo

ITINERARI

L'itinerario ricostruito sul percorso romano e poi quello medioevale coinvolge i Comuni della Regione Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Toscana, Umbria:
Pesaro-Sestino (Pesaro, Montelabbate, Colbordolo, Sant'Angelo in Lizzola, Tavullia, Montecalvo in Foglia, Urbino, Sassocorvaro, Macerata Feltria, Lunano, Piandimeleto, Belforte all'Isauro, Sestino)
Sestino-Perugia (Sestino, Badia Tedalda, Pieve di Santo Stefano, Sansepolcro, Città di Castello, Perugia)
Fossombrone-Rimini (Fossombrone, Montefelcino, Isola del Piano, Monteciccardo, Sant'Angelo in Lizzola, Montelabbate, Gradara, Pesaro, Gabicce, Cattolica, Riccione, Rimini)

Nel percorso vengono individuati i due punti di partenza (Roma) e di arrivo (Bamberga dove è sepolto il Papa Clemente II morto e pontificato alla Abbazia di San Tommaso in Foglia - Montellabate-Pesaro) nel periodo medievale.

Comitato organizzatore:
Ernesto Paleani (creatore e coordinatore del progetto)
Laboratorio didattico europeo:
Archivistica digitale: Ernesto Paleani
Affreschi, doratura, olio su tavola: da determinare
Cartografia storica e digitale: Ernesto Paleani.
Ceramica: da determinare
Modellazione, pittura: da determinare

Progetti

 

 Itinerari culturali europei

 Itinerario Roma - Bamberga
 Itinerario Roma - Fossombrone

•  Itinerario Fossombrone - Rimini

 Itinerario Pesaro - Sestino

  Itinerario Sestino - Perugia

 Comuni partecipanti

•  Laboratori didattici

•  Montelabbate - Abbadia di San Tommaso in Foglia

•  Tavullia - Oratorio San Martino in Foglia

•  Comitato e organizzazione

•  Contatti

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